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di Stanley Kubrick, con Frank Silvera, Paul Mazursky
(Stati Uniti, 1953)
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Pochi minuti più di un medio metraggio, ma è il primo film di un ventiquattrenne Stanley Kubrick. Come nei due che seguiranno, gli assai più maturi IL BACIO DELL'ASSASSINO (KILLER'S KISS,) e, soprattutto, RAPINA A MANO ARMATA (THE KILLING 1956), il grande regista sembra farsi le ossa in due generi prediletti dalla tradizione americana, il noir e il film di guerra. Quest'ultimo sfocerà poi subito nel primo dei tanti capolavori del regista, ORIZZONTI DI GLORIA. Girato con quattro soldi e una squadra più che ridotta, FEAR AND DESIRE denuncia a più riprese queste condizioni, oltre che un certo semplicismo nell'utilizzo di varie metafore fin troppo scoperte e un un dialogo debordante. Kubrick fu il primo a rendersene conto, tanto da ritirare il film dalle distribuzioni dopo la prima, e di rifiutarne sempre una rimessa in circolazione del film. Commentata da una voce off (già una costante dell'opera che seguirà) la pellicola di 68 minuti s'ingegna piuttosto laboriosamente a proiettare nell'allegoria il suo episodio teoricamente guerresco: quattro soldati che si ritrovano isolati dietro le linee nemiche dopo la caduta del loro aereo. Una terra di nessuno, che diverrà spazio di varie fantasie: l'incontro con la morte, la paura e, più inatteso e interessante, l'intrusione della sensualità, nell'incontro fra i quattro e una giovane sbucata piuttosto improbabilmente. Quasi ovvio aggiungere quanto, tra le pieghe di queste approssimazioni, appaiono però già molti scampoli della perizia del maestro: nella fotografia, nei tagli di certe inquadrature, nello sguardo sullo sfondo già capace di stravolgere la realtà nell'universo metafisico della follia.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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